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Francesco Favorito

ricetta biscotti gluten free
I Biscottini di Ricotta Miele e Limone sono dei classici pasticcini adatti ad ogni occasione. Per la prima colazione, per uno spuntino o per il tè delle 17,00.
Il miele, ingrediente genuino presente in ricetta, benché costituito per lo più da acqua e zuccheri semplici, ha molte proprietà.
La sua efficacia risiede nel contenuto di vitamine C, D, E, K e del gruppo B e di beta-carotene, minerali, enzimi ed olii essenziali.
È inoltre un antibiotico naturale ed è ricco di antiossidanti.
La ricotta consumata anticamente solo da pastori e contadini, è un alimento di origini umili ma dalle qualità ben più elevate. Ricca di proteine vitamine e minerali.
Nella ricotta sono presenti molti sali minerali necessari per il nostro organismo, come il fosforo e il calcio.
Il primo svolge delle funzioni a livello di metabolismo (contribuendo alla sua regolarità) mentre il secondo è molto importante per la salute delle ossa (infatti la ricotta, insieme ad altri formaggi, può essere un alimento ideale per i ragazzi in crescita).
Inoltre ha un buon apporto di vitamine dei gruppi A ed E.
Il limone contiene un’elevata quantità  di Vitamina C favorendo inoltre una buona digestione oltre che ad avere proprietà  alcalinizzanti e disintossicanti.
Ora occhio alla ricetta dei Biscottini di ricotta miele e limone…e buon lavoro!!!

Ingredienti ricetta biscottini di ricotta miele e limone

  • 250 g  di ricotta vaccina
  • 170 g di Miscela per dolci
  • 130 g di miele di castagno
  • Buccia di limone e qualche goccia
  • Un cucchiaino di lievito per dolci
  • Un pizzico di sale
  • Olio Evo
  • Qualche cucchiaio di latte zuccherato

Procedimento:

Mettere tutti gli ingredienti, escluso il latte, in una ciotola e lavorali rapidamente fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Lavorare l’impasto e poi stenderlo su una spianatoia spolverata con della Farina di riso dando quindi la forma ai Biscottini di ricotta miele e limone che si desidera.
Mettere i Biscottini di ricotta miele e limone su di una teglia ricoperta di carta forno, spennella con il latte zuccherato e cuoci a 170°, in forno preriscaldato statico, per 20 minuti circa.
Lasciare raffreddare prima di servire.
I Biscottini di ricotta miele e limone si conservano per qualche giorno in un contenitore ermetico.

 

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Ricetta millefoglie di zucca

La Millefoglie di Zucca Autunnale è una ricetta che vi scalderà nei primi freddi novembrini.

In questa ricetta abbiamo abbinato il gusto l’olfatto e la vista….i tre sensi che nel mangiare hanno una priorità!!!

Per non parlare delle caratteristiche e proprietà nutritive degli ingredienti. Mettetevi comodi e concedetevi 10 minuti di lettura.

Prendendo in considerazione le proprietà nutritive della zucca bisogna considerare che, pur essendo queste ultime elevate, comunque non si tratta di un ortaggio calorico, visto che fornisce soltanto 17 calorie per ogni 100 grammi di polpa.

I componenti essenziali che formano questo ortaggio sono il betacarotene, che il corpo utilizza per la formazione della vitamina A, e poi le vitamine B ed E.

La seconda è nota per essere un ottimo antiossidante.

La zucca contiene molti sali minerali: calcio, fosforo, potassio, magnesio, ferro, selenio, sodio, manganese e zinco.

Buona anche la quantità di fibre e l’ortaggio è ricco anche di diversi aminoacidi, come l’arginina, l’acido glutammico, l’acido aspartico e il triptofano.

Le proprietà terapeutiche della zucca sono dovute specialmente al betacarotene, che riesce a prevenire l’insorgenza di varie patologie.

In effetti proprio il betacarotene riesce a proteggere il sistema circolatorio, è un antinfiammatorio e presenta delle proprietà antiossidanti: contrasta l’azione dei radicali liberi e rallenta l’invecchiamento delle cellule.

Questa sostanza riesce ad avere anche degli effetti diuretici e lassativi.

Inoltre la zucca presenta delle proprietà sedative: è indicata per chi soffre di ansia, di nervosismo e di insonnia.

I semi di lino (Linum usitatissimum) possono essere considerati tra i principali “semi della salute”.

Essi sono considerati, insieme all’olio di lino che ne rappresenta il più importante derivato, come una delle fonti vegetali più ricche di omega3 presenti in natura.

Poveri di colesterolo e di sodio, ma ricchi di acidi grassi, fibre e vitamine, sono particolarmente consigliati a coloro che seguono un’alimentazione vegetariana o vegana e che quindi non traggono tali elementi nutritivi da alimenti come il pesce e i molluschi.

Gli acidi grassi omega3 in essi contenuti sono in grado di proteggere l’organismo dall’insorgere di malattie che interessano l’apparato circolatorio e si sono rivelati utili nel trattamento di patologie come l’ipertensione e l’osteoporosi.

Il consumo dei semi di lino, anche per questo motivo, è particolarmente consigliato alle donne che si rivelano maggiormente soggette all’osteoporosi durante la menopausa.

Cercare di bilanciare il contenuto di omega3 e di omega6 nella propria dieta può essere utile sia agli uomini che alle donne per quanto concerne la prevenzioni di patologie a carico delle ossa, del cuore e dell’apparato digerente.

L’assunzione regolare di omega3 e degli stessi semi di lino è legata sia a un miglioramento delle funzioni digestive, sia ad un accrescimento dei livelli di colesterolo HDL, utile per la prevenzione di patologie a carico dell’apparato cardiovascolare.

L’assunzione dei semi di lino può essere inoltre benefica nel caso in cui si soffra di stitichezza, per via della loro azione emolliente nei confronti dell’intestino.

Oltre agli acidi grassi omega3, i semi di lino contengono sali minerali preziosi, come manganese, fosforo, rame e magnesio, oltre che proteine e vitamine del gruppo B.

Ora che vi siete informati…procediamo con la ricetta della Millefoglie di zucca autunnale. Allacciate il grembiule…si inizia!!!

Ingredienti ricetta Millefoglie di Zucca Autunnale

Procedimento:

Tagliare la Zucca a fette non troppo sottili passarle nell’olio è poi nella Miscela, metterle quindi in una teglia nel forno a circa 150 per 15 minuti.

Nel frattempo preparare la crema di pomodoro, in una padella capiente inserire la crema di pomodoro con della cipolla anch’essa ridotta in crema con l’Olio extravergine e far cuocere 15 minuti.

Trascorso il tempo inserire le fette di Zucca e continuare a cuocere a fiamma lievemente bassa per altri 20 minuti aggiungendo del brodo vegetale casalingo preparato con ortaggi freschi.

Impiattare alternando gli strati con del Pecorino stagionato e terminare con i Semi di Lino ed un filo di Olio Evo.

Buona ricetta di Millefoglie di zucca autunnale…naturalmente senza glutine.

Sylvia Papajanni “madewithlove gluten free”

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Ricetta frittatina con zucchine

Le Frittatine di Zucchine verdi sono una ricetta semplice, adatta anche ai bambini, facile e veloce, a base di zucchine, ortaggio con molte potenzialità.

Le zucchine sono ricche di vitamine A e C, di acqua, di sali minerali tra cui ferro, potassio, calcio e cosa non meno importante ha pochissime calorie.

Le Frittatine di zucchine verdi possono essere utilizzate negli antipasti, come secondo piatto ma anche in mezzo a due fette di buon pane per una scampagnata.

I piatti semplici oltre ad essere veloci e pratici hanno la particolarità che non devono essere troppo lavorati, lasciando cosi le proprietà degli ingredienti intatte.

Viviamo in perenne corsa e spesso ci lasciamo incantare dai prodotti pronti negli scaffali dei supermercati, senza pensare che con pochi e semplici ingredienti si possono preparare dei piatti veramente appetitosi.

Noi come valore aggiunto inseriamo in questo contesto la predilezione del voler mangiare sano…perché mangiare gluten free è sano veramente.

Devo dire che grazie agli insegnamenti del Maestro Favorito ho capito l’importanza del mangiar sano, del mangiare a colori, rispettando la stagionalità  degli ingredienti che si andranno poi ad utilizzare!

Ora cimentiamoci nella ricetta delle Frittatine di zucchine verdi

Ingredienti ricetta Frittatine di zucchine verdi 

  • 4/5 zucchine
  • 150 gr di parmigiano
  • 200 gr di formaggio spalmabile
  • Sale
  • Pepe
  • Basilico
  • Spicchio di aglio
  • Olio Evo

Procedimento:

Per prima cosa puliamo e laviamo accuratamente le zucchine le tagliano a julienne.

In un tegame mettiamo l’olio evo, il basilico e l’aglio che poi toglieremo.

Facciamo soffriggere ed aggiungiamo le zucchine, saliamo pepiamo e lasciamo insaporire per pochi minuti.

Adesso in una terrina mettiamo le uova, i due formaggi, sale, pepe e le zucchine, amalgamiamo bene il tutto e versiamo il composto in una teglia rivestita di carta forno.

Cuociamo in forno a 170 gradi fino a cottura, circa 20 minuti.

Ed ecco un secondo goloso e con pochi grassi: le Frittatine di zucchine verdi.

Buon appetito!

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Le farine

IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE FARINE
Si è ampliato in modo considerevole il panorama delle farine, materia prima utile per produrre pane, pasta, pizza, torte, biscotti, tra i cibi preferiti nelle nostre case.

Il ventaglio di proposte è davvero interessante e variegato, differenziandosi per sapore e impiego, così da ottimizzare il prodotto finale al palato e offrire un valore organolettico aggiunto, utile anche al benessere dell’organismo.

Conoscere le tipologie disponibili sul mercato permette di scegliere la farina più adatta alle proprie esigenze. Quasi sempre, sono disponibili anche nella tipologia “biologica”. La tecnica di molitura, in cui il chicco viene macinato, e le successive fasi di setacciamento, permettono di ottenere farine grossolane, fini e finissime.

 

FARINE COMUNI

Integrali o raffinate, sono solitamente ricavate dalla macinazione del grano, duro o tenero, e sono le più utilizzate per ogni tipo di preparazione. Possono essere macinate secondo tecniche industriali oppure secondo l’antica usanza della macinazione a pietra.

Ricche di glutine, garantiscono sempre una buona resa in cottura. Quelle integrali si ottengono dalla macinazione del chicco intero, mentre in quelle raffinate, la farina integrale viene setacciata per separare la crusca, cioè la parte più esterna del chicco, dal resto. La farina “00” si ottiene dalla macinazione della parte più interna del chicco.

Attenzione!
Quando si acquista la farina integrale, si deve fare attenzione leggendo in etichetta che sia realmente la tipologia integrale e non, come più spesso accade, farina bianca a cui è stata aggiunta una parte di crusca.
Le farine derivate dai “grani antichi”, oggi coltivati solo da piccoli produttori, stanno conoscendo una nuova stagione e vengono sempre più apprezzate, grazie al loro maggior valore organolettico e a un minor contenuto di glutine.

 

FARINE SERIE EXTRA

Quelle di farro, di avena, di segale, di orzo integrale e di grano arso, sono usate meno frequentemente e spesso miscelate ad altre farine, soprattutto di grano, per rendere il gusto più strutturato.
La farina di grano arso, cioè grano duro tostato al 100%, deriva da un’antica usanza pugliese di recuperare il grano dopo aver bruciato le stoppie.

Il colore e il profumo intenso la rendono particolarmente idonea, dopo essere stata miscelata con farine più ricche di glutine, alla preparazione di prodotti da forno, come le focacce, e di pasta tipo orecchiette.

Ci sono oltre 90 tipi in Italia di “ grani antichi” dal Senatore Cappelli, Farro monococco, Grano Miracolo, Maiorca, Timilia, Tumminia ecc

 

FARINE MACINATE A PIETRA

Sono le farine di grano, duro e tenero, che vengono macinate secondo l’uso antico dei vecchi mulini, la cui lentezza, aggiunta alla naturale struttura della pieta, limitava l’aumento della temperatura durante la lavorazione.

Si ottengono così farine integrali in cui il germe è ancora vivo e mantiene intatto il suo valore organolettico, in vitamine e minerali. Inoltre, la loro granulometria irregolare regala impasti che una volta cotti risultano più corposi e digeribili (paste rustiche per sughi robusti e dolci rustici).

 

FARINE SENZA GLUTINE

Sono tutte farine indicate a chi ha sviluppato un’intolleranza al glutine, la proteina presente soprattutto nel grano, e a chi soffre di celiachia, una vera e propria allergia al glutine che comporta conseguenze serie.

Solitamente, bisogna imparare a conoscere e mescolare queste farine con altri ingredienti che permettano di ottenere impasti adatti a pane, pizza e pasta, i prodotti più difficili da fare per chi non può assumere grano e cereali simili; da alcuni anni pero si possono trovare in commercio già miscele di farine gluten free pronte per i vari utilizzi.

Le altre farine già gluten free, sono quelle di: mais (bianca, bramata, fioretto), grano saraceno, amaranto, orzo, miglio, castagne, mandorle, canapa, soia, riso, quinoa, tapioca, cocco, ceci, lenticchie, carruba, fagioli borlotti, fave, nocciole, patate, piselli, soia, spinaci (quest’ultima usata in piccole dosi soprattutto per colorare l’impasto, in maggiore parte si trova sotto forma di miscela (mix) con altri ingredienti come amidi, fondamentali per ottenere un buon impasto, con fibre e addensanti naturali come guar o carruba.

 

FARINE FORTI

W400, W300 e Manitoba: sono farine adatte alla panificazione e a quei prodotti da forno che devono lievitare molto, come i croissant e gli impasti per il panpepato, il torcolo perugino, il tortano, la torta umbra al formaggio e il pane.

La “W” indica la forza della farina, cioè la sua capacità di lievitare, in un tratto crescente compreso tra 90 e 400.

 

FARINE GERMINATE

Sono tipologie di farine (di grano, di grano saraceno, di piselli, di ceci , di farro, di lino) adatte a ogni impasto e ottenute macinando i chicchi dopo averli fatti germinare con lieviti attivi.

Il gusto in questo modo viene esaltato, le farine risultano più profumate, durano più a lungo e da un punto di vista organolettico offrono un valore di proteine (nei legumi), di carboidrati (nei cereali), di vitamine, sali minerali e fibre più alto, con un ridotto apporto di sostanze di scarto e antinutrizionali, come i fitati.

FARINE A BASSO INDICE GLICEMICO

E’ una tipologia di farina relativamente nuova, che presenta un Indice Glicemico (Ig) intorno al 29 e ha una maggior quantità di fibre.

L’abbinamento di questi due valori permette un minor impatto sulla glicemia (livello di zuccheri nel sangue) e la rende indicata per chi soffre di diabete e per chi deve seguire una dieta con un apporto calorico giornaliero controllato.

Utile anche per una alimentazione di varietà giornaliera quindi per tutti.

 

CURIOSITA’:

LA FARINA DI TEFF

E’ utilizzata per prodotti da forno, soprattutto il pane Injera, un pane dalla forma tonda e dalla consistenza spugnosa, con un gusto acidulo, tipico delle regioni africane.

La farina di teff, in chicco più piccolo tra i cereali, proviene infatti dall’Eritrea ed è in vendita nei negozi etnici.
Ricco di Sali minerali, interamente nasce privo di glutine, ricco di proteine è l’alimento primario per i nostri “fratelli” del centro Africa.

 

LE FARINE PER CUCINARE BENE

Negli ultimi anni, per fortuna direi, si è ripresa la cultura delle farine, quell’ elemento naturale essenziale per la nostra alimentazione, essenziale per la preparazione dei cibi, e primo ingrediente per la preparazione del Pane.
Esistono ora dei fan della farina raffinata e, della farina “integrale”, della farina macinata a pietra, dei “grani antichi” della farina “già pronta” (mix) della “farina senza glutine” (non esiste, esistono miscele).

Il grano, o frumento, tenero (Triticum aestivum) è originario del medio oriente la tanto amata mezzaluna fertile dove è nata l’agricoltura.

La sua farina è alla base di moltissime preparazioni: pane, pizze, focacce, torte, brioches, biscotti, dolci lievitati, pasta fresca italiana, pasta fresca con aggiunta di uova, fino ad arrivare alla lavorazione ora casalinga, quindi il mercato è in continua evoluzione.

I più grandi produttori di grano tenero (fonte FAOstat) sono Cina, India, Usa e Russia. L’Italia nel 2007 era al 19° posto e non essendo autosufficienti importiamo il 70% del frumento che consumiamo.

Siamo invece al secondo posto dietro il Canada come produttori di grano duro, che usiamo principalmente per produrre pasta, ma anche in questo caso siamo costretti a importarne il 40%. La superficie coltivata a grano, sia duro che tenero, in Italia è diminuita negli ultimi 20 anni.

Le indicazioni, trend provenienti da altre fonti come istituti di ricerca e statistica, nel 2014 vede l’utilizzazione di sfarinati di frumento tenero e di frumento duro attestarsi complessivamente a 7.855.000 tonnellate con una crescita dell’1,5% rispetto al 2013 (7.734.500 t).
valori-farine

Leggo in giro un po’ di confusione nelle farine, ci stiamo inventando un altro modo” nella comunicazione”, infatti ora, un grande “problema è la rete dei social” dove molti scrivono, e il risultato è : l’ho letto in Facebook!. La farina 00 NON è “sbiancata” non lo è ,mai stata.

Quella parola è una bufala che gira in rete. E’ semplicemente il risultato di una macinazione in cui la parte esterna, la crusca, è eliminata. Questo semplicemente vuol dire “raffinazione”, non “trattamento chimico”.

Una volta le farine pregiate, “raffinate” appunto, venivano ottenute setacciando la farina integrale per separare la crusca dal resto, con setacci sempre più fini. In un molino moderno a cilindri viene via via tolta e macinata la parte più esterna del chicco, separandola in decine di parti diverse.

La parte più interna, con meno crusca, è la farina 00. Se invece si rimette tutto insieme otteniamo la farina integrale. In rete ce anche la comunicazione che per fare una farina bianca si usano “ sbiancanti chimici” non è vero, è vietato dalla legge.

Le farine possono contenere aggiunte di glutine e aggiunte al massimo di acido ascorbico ( vitamina C) si parla solo di sequestri di farina proveniente dalla Cina effettuata con solventi come calce bianca, per fortuna sappiamo perfettamente che la farina cinese è di scarsa qualità per le nostre lavorazioni.

La tecnica di molitura più diffusa è quella a cilindri, che prevede la successione di diverse macine. Nella prima tramite coppie di cilindri metallici a superficie ruvida che ruotano in senso opposto avviene la rottura del chicco.

Un setaccio oscillante raccoglie il prodotto in uscita trattenendo i frammenti più grossi (la crusca) e lascia passare quelli più fini, costituiti da farina grossolana; l’operazione si chiama abburattamento. Il procedimento si ripete nelle macchine successive con cilindri sempre più ravvicinati e setacci a maglie più fini.

Alla fine delle operazioni di molitura comune si ottengono farine grossolane, fini e finissime, classificate merceologicamente secondo il grado di abburattamento, come è descritto nella normativa che disciplina produzione e vendita degli sfarinati (DPR 187 del 09/02/01).

In tempi recenti è stata rivalutata l’antica tecnica di macinazione a pietra che, pur essendo più costosa di quella a cilindri, permette di ottenere sfarinati di migliore qualità organolettica e nutrizionale.

La macinazione a pietra consente di ottenere farine integrali in cui il germe si mantiene vivo, preservando il prezioso contenuto di vitamine ed elementi minerali.

Il processo lento e la naturale struttura della pietra fanno sì che non ci sia un aumento sensibile della temperatura durante la lavorazione, evitando così la perdita delle sostanze aromatiche volatili e la denaturazione di composti termosensibili come enzimi e vitamine.

Usare le farine di tutti i tipi è fondamentale. E’ il primo ingrediente essenziale. Negli ultimi anni il trend del mercato ci porta una maggiore conoscenza della materia.

Vi ricordate non più tardi di 5 anni fa la supermercato trovavamo solo la farina 0 e 00. Chef quale farina uso? Questa la domanda più ricorrente in ogni mia lezione o corso professionale. Siamo arrivati alle nuove tecnologie, la germinazione assistita del germe di grano.

La germinazione è un processo evolutivo della coltivazione del grano. Permette di fare rimanere inalterate tutte le qualità nutrizionali del cereale con un risultato finale straordinario.

Il tutto è in fase sperimentale, altre aziende molitorie hanno già immesso nel mercato farina con germinazione con un risultato finale di ricchezza di vitamina B1, fosforo, magnesio, ferro e fonte di vitamina B3 e B6.

Usare le farine tipicamente chiamate “grani antichi” ora è una realtà. Sono sempre esistite, non è una moda, è solo che ci siamo dimenticati di usarle, di coltivarle, ma soprattutto il riscoprire di questi sapori è unico.

I grani antichi sono ricchi di fibre, Sali minerali essenziali, profumi di grano, ma soprattutto digeribili, riconosciute dal nostro secondo “cervello” l’intestino.

Abituati come siamo stati negli ultimi trent’anni di mangiare cibi super raffinati, farine e pani super bianchi abbiamo sempre pensato che l’integrale fosse quel prodotto leggermente più scuro o con “cruschello” avendo perso la cultura del buon cibo, il sapore dei nostri nonni dimenticato, e non avendo fatto cultura ai nostri figli di una sana alimentazione.

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Risotto ai Peperoni in crema aromatizzata alla Curcuma

Il Risotto ai peperoni in crema aromatizzata alla curcuma è una ricetta densa di profumi e dal sapore deciso.

Tradizionalmente il riso Carnaroli viene usato per preparare il risotto ed è diverso dal più comune riso Arborio per maggiore contenuto di amido, consistenza più soda e il chicco più lungo.

Il riso Carnaroli tiene la cottura meglio rispetto ad altre varietà di riso durante la cottura lenta richiesta per fare il risotto, perché presenta maggiori quantità di amilosio.

Appartiene alla classe del riso “superfino” e spesso è chiamato “re dei risi”.

La pianta dei peperoni, nome scientifico Capsicum annum, appartiene alla famiglia delle Solanaceae.

Quella dei peperoni è una pianta che produce moltissime varietà di frutti con caratteristiche, proprietà e colori diversi tra loro.

Tutte le diverse specie di peperoni possono essere coltivate nel nostro paese e, a seconda della zona, i frutti si possono raccogliere a partire dall’estate fino in autunno.

I peperoni si possono distinguere fra dolci e piccanti, grandi e piccoli.

Sono ricchi di minerali: potassio, fosforo, sodio, calcio, magnesio, manganese, zinco, rame e ferro.

Contengono vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, la vitamina C, la vitamina E, K e J.

I peperoni contengono inoltre alfa e beta carotene, criptoxantina, luteina e zeaxantina, tutti composti con spiccate proprietà antiossidanti.

La curcuma è una spezia antiossidante dalle proprietà depurative e antitumorali. Scopri tutti i benefici e come usare la curcuma anche in cucina.

La curcuma (Curcuma longa) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae.

Oltre ad essere un potente antiossidante e antinfiammatorio, svolge anche un’azione depurativa, coleretica e colagoga, utili per il fegato e la colecisti.

Scopriamola meglio: il genere curcuma appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae.

Comprende 80 specie conosciute tra le quali, quella più utilizzata in alimentazione e in fitoterapia, è la Curcuma longa.

Infatti mentre il sapore è molto volatile, al contrario il colore si mantiene inalterato nel tempo.

Per le sue proprietà benefiche e curative la curcuma è tradizionalmente impiegata sia nella medicina ayurvedica, che nella medicina tradizionale cinese.

In particolare è utilizzato come integratore alimentare naturale per la capacità di contrastare i processi infiammatori all’interno dell’organismo.

La pianta è conosciuta da sempre per l’azione depurativa, coleretica (stimolante la produzione di bile da parte del fegato) e colagoga (che favorisce lo svuotamento della colecisti, aumentando l’afflusso di bile nel duodeno).

E’ un epatoprotettore, stimolante delle vie biliari, antiossidante, fluidificante del sangue.

Il principio attivo più importante è la curcumina, che recenti studi hanno dimostrato avere proprietà antitumorali.

E’ capace di bloccare l’azione di un enzima ritenuto responsabile dello sviluppo di diversi tipi di cancro.

Questo principio attivo conferisce alla curcuma anche un’azione antinfiammatoria e analgesica.

Per questo motivo è impiegata efficacemente nel trattamento di infiammazioni, dolori articolari, artrite e artrosi.

Riconosciuta anche come potente antiossidante, la pianta è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi.

Essi sono responsabili dei processi di invecchiamento e di danneggiare le membrane delle cellule che compongono il nostro organismo.

Il Risotto ai peperoni in crema aromatizzata alla curcuma a me ricorda il tempo trascorso con i miei Nonni nel loro bellissimo orto tra le campagne Fiorentine.

Buona ricetta a Tutti, a presto Sylvia P.

Ricetta Risotto ai peperoni in crema aromatizzata alla curcuma 

Dosi per circa 6/8 persone

  • 1 Peperone Rosso
  • 1 Peperone Giallo
  • 1 Peperone Verde
  • 1 scalogno
  • 5 cucchiai di Olio Evo
  • 20 gr di Curcuma
  • Foglie di basilico per decorazione

Procedimento:

Per preparare un ottimo Risotto ai peperoni in crema aromatizzata alla curcuma procedete come segue:

In una padella inserire tutti gli ingredienti escluso la spezia, e far cuocere a fiamma viva per 5 minuti.

Appena trascorsi aggiungere un mezzo bicchiere di acqua calda e continuare a cuocere con il coperchio per circa venti minuti.

Inserire il Riso Carnaroli, circa una tazzina da caffè per porzione, e far cuocere con del brodo vegetale precedentemente preparato con delle verdure fresche.

Far cuocere circa 17 minuti avendo cura di mescolare durante il tempo di cottura.

Spegnere il fuoco far riposare per qualche minuto inserendo in fine la Curcuma.

Mescolare prima di impiattare il Risotto ai peperoni in crema aromatizzata alla curcuma.

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